Questo è Manodopera.

MANIFESTO

Manodopera non è la solita rassegna di scultura e pittura, né l’ennesima fiera che possa servire agli artisti come vetrina. Manodopera vuole essere un manifesto vivente e dinamico di una visione dell’arte. Arte non come improvvisazione, provocazione fine a se stessa o elucubrazione intellettualistica a cui purtroppo è stata ridotta ai giorni d’oggi. L’artista di Manodopera è prima di tutto un artigiano, colui che con sapienza e manualità è capace di dominare e plasmare la materia per darle una forma e darle vita infondendo in essa un’idea. Da qui la scelta di Prometeo come figura che campeggia sulla locandina della manifestazione. Il titano che rubò il Fuoco divino per donarlo agli uomini fu anche, secondo altre versioni del mito, colui che diede il soffio vitale agli esseri umani. Ad ogni modo rappresentò sempre colui che portò l’umanità da una dimensione di bestialità a una superiore, di sapienza e creatività.

Per Manodopera l’Arte ha proprio questo scopo. L’artista non deve limitarsi ad essere un veicolo dello Zeitgeist, un interprete dello spirito del tempo. Né tantomeno essere uno showman o un giullare che attraverso la sua opera fornisca una parodia della società. L’artista deve essere un vero e proprio demiurgo, capace di trarre l’idea da una dimensione superiore e darle una forma che diventi simbolo per chi la vede, un’immagine che diventi stimolo, sprone, un cuneo che si conficca nell’anima lasciando il segno. Se vogliamo usare un termine moderno, l’artista deve essere un influencer, un “content creator”, ma che sappia indirizzare verso nuove forme dello spirito piuttosto che indicare mode di costume.

In quest’era che è stata definita liquida, fluida, dove tutto è digitale e virtuale, Manodopera non vuole certo essere una voce nostalgica verso un passato ritenuto adolescenzialmente più felice. Tutt’altro, Manodopera vuole anzi essere il timone che guidi la nave che solca questo mare fluido e digitale con l’intento di attraversarlo. In quest’epoca dove tutto è rapido, mutevole e intangibile si vuole rimarcare la necessità di essere concreti, di saper essere forma che non si faccia travolgere dal fiume virtuale ma che anzi sappia controllarlo e direzionarlo. In quest’epoca dove tutto il lavoro manuale ripetitivo può essere automatizzato fino alle grandezze subatomiche, Manodopera vuole tornare a valorizzare il lavoro manuale non replicabile e non automatizzabile, ovvero quello artistico. In un mondo dove la sapienza classica sono state messe da parte per favorire l’aspetto tecnico scientifico, ora che questo sembra invece poter essere finalmente demandato alle macchine Manodopera vuole essere l’avanguardia del ritorno all’arte creatrice come fulcro della civiltà.

Mentre tutti sembrano immaginare un futuro distopico, Manodopera sogna l’artecrazia come nuovo mito fondatore.